Pandemia e crisi economica hanno spinto molte famiglie a cercare soluzioni alternative per fronteggiare la crisi. Scopriamo il mondo delle polizze di pegno a Roma, studiamo il servizio, come sfruttarlo e come tornare in possesso della merce impegnata.
Sempre più spesso nell’ultimo periodo, in tanti sono stati costretti ad impegnare gioielli in oro, orologi di prestigio, argenteria, diamanti e pietre preziose, per fare fronte alle spese quotidiane. Ma come fare a rientrare il possesso dei propri preziosi impegnati? E soprattutto, come rientrare in possesso dei propri beni pur non disponendo di risorse finanziarie?
Sempre più italiani sono stati costretti a cercare soluzioni creative per superare questo momento di crisi economica causata dalla pandemia di Covid19. Molte persone hanno perso il lavoro tra licenziamenti e mancati rinnovi contrattuali, subendo una consistente perdita economica.
In queste situazioni, si sa, diventa sempre più difficile trovare una soluzione alla difficoltà economica. Banche e finanziarie chiedono garanzie reali, come busta paga e contratti a tempo indeterminato, per concedere prestiti. Di conseguenza risultano essere soluzioni poco percorribili.
Polizze di pegno a Roma, una soluzione per piccoli problemi di liquidità.
Con queste premesse diventa molto difficile, se non impossibile, ottenere un po’ di liquidità per affrontare le spese di tutti i giorni. Una soluzione potrebbe essere la vendita di oro, argenteria, orologio di lusso, pietre preziose etc. ma a volte, per ragioni affettive, questa soluzione non viene presa in considerazione.
Spesso infatti i gioielli sono frutto di regali di famiglia, alcuni vengono addirittura tramandati di generazione in generazione, diventando simbolo di tradizione familiare. Privarsene diventa difficile se non impossibile per ragioni di cuore. Allora come fare? Che soluzione si può adottare?
In una grande città come Roma, un aiuto arriva dalle società di credito su pegno, anticamente Monte di Pietà, un’organizzazione creata proprio per concedere piccoli prestiti in cambio di una garanzia.
Il Monte di Pietà, storia di un’istituzione nata per aiutare i più poveri.
Il nome Monte di Pietà ha una doppia derivazione. Deriva in primis dal complesso architettonico situato a Roma, nel rione Regola, così denominato e che fu la prima sede della congrega. In secondo luogo deriva dal servizio erogato che era di natura caritatevole in quanto i prestiti venivano concessi senza alcun interesse.
L’istituzione venne fondata a Roma nel 1539, sotto il patrocinio di Papa Paolo III Farnese. Il papa costituì una congrega di persone facoltose che concedevano prestiti a persone povere in cambio di oggetti lasciati in garanzia. Il prestito veniva concesso a interessi zero e gli oggetti dati in garanzia venivano restituiti al saldo del debito.
Negli anni successivi, il Monte di Pietà divenne parte integrante della società romana dell’epoca e assunse la funzione di banco di deposito e prestiti. Permetteva infatti di depositare soldi in cambio di un interesse e conservare documenti. Il servizio di deposito era molto apprezzato dalla comunità vista la solidità della struttura e il controllo costante che veniva esercitato a tutela degli oggetti conservati.
L’evoluzione di un’istituto caritatevole al tempo dell’economia globale.
Oggi il Monte di Pietà è stato sostituito da società che offrono un servizio molto simile di credito su pegno. E’ possibile quindi, in momenti di necessità, lasciare in pegno gioielli in oro o argento, pietre preziosi e diamanti, orologi in oro o orologi di lusso di qualsiasi tipo, argenteria etc. in cambio di un prestito in moneta contante.
Questi prestiti vengono concessi sulla base del valore della merce data in garanzia. Hanno una scadenza oltre la quale l’istituto diventa proprietario degli oggetti qualora non vi sia, da parte dei proprietari reali, la possibilità di restituire le somme ricevute in prestito.
La scadenza del prestito può comunque essere prorogata in cambio di un ulteriore quota di interesse da corrispondere all’istituto.
Approfondiamo alcuni aspetti fondamentali di questa forma di credito.
Come dicevamo, alla scadenza della polizza di pegno, si può rientrare in possesso degli oggetti restituendo la somma prevista. Può capitare però che una persona non riesca a restituire l’importo ricevuto nei tempi previsti. Le alternative praticabili sono tre:
- Lasciare scadere la polizza di pegno e perdere gli oggetti dati in garanzia;
- Restituire la somma ricevuta più l’interesse e rientrare in possesso degli oggetti dati in garanzia;
- Rivolgersi ad un professionista che, su incarico e dietro compenso, si impegna ad estinguere il debito e recuperare gli oggetti dati in garanzia.
Dei tre casi sopra ipotizzati andiamo ad esaminare il terzo. Ci sono infatti dei professionisti del settore preziosi che si occupano del disimpegno polizze di pegno a Roma. Questi professionisti in genere appartengono alla categoria dei compro oro o al più alla categoria dei gioiellieri.
Disimpegno polizze di pegno a Roma. Come fare? A chi rivolgersi?
Esaminiamo dunque il caso in cui ci si rivolga ad un compro oro o ad una gioielleria per assistenza nel recupero degli oggetti impegnati.
La procedura si può spiegare in questo modo:
- Il professionista si reca con il proprietario della polizza e degli oggetti presso l’istituto che ha emesso la polizza di pegno.
- Il professionista si assume l’onere di estinguere la polizza di pegno, consegnando a chi ha sottoscritto detta polizza gli importi necessari all’estinzione.
- Con gli oggetti recuperati ci si reca in negozio per decidere quali degli oggetti vendere per restituire le somme anticipate.
In questo modo, almeno una parte degli oggetti dati in pegno può essere recuperato anche se non si hanno le possibilità economiche per rientrare in possesso della merce impegnata. Le società che erogano prestiti su pegno, valutano gli oggetti al 60-70% del loro valore reale.
Questo fa si che dalla successiva vendita degli oggetti, sia possibile ricavare una cifra più alta di quella da restituire. A questo punto potremmo scegliere se recuperare dall’operazione ulteriori capitali o se rientrare in possesso degli oggetti a cui siamo più legati.
Il compro oro Costanzo di Roma è da sempre attento alle esigenze dei suoi clienti ed offre il servizio di disimpegno polizze di pegno a Roma da oltre dieci anni.
Polizze di pegno a Roma, analizziamo i pro e i contro.
Alla luce di quanto detto finora, possiamo dire che l’iniziativa di concedere prestiti sulla base di oggetti preziosi lasciati in garanzia, può essere si presa in considerazione, ma bisogna prima valutare bene alcuni aspetti.
Prima di effettuare questo genere di operazioni, una persona dovrebbe porsi delle domande e rispondere in maniera obiettiva ad esse per capire se richiedere credito su pegno è realmente quello di cui si ha bisogno. Le domande da porsi prima di fare una richiesta del genere sono:
- Riuscirò ad avere alla scadenza della polizza di pegno la somma necessaria ad estinguere il debito e rientrare in possesso degli oggetti dati in garanzia?
- Sono realmente interessato a riavere gli oggetti dati in pegno oppure non ho un legame particolare con essi?
- In base alle esigenze è meglio chiedere credito su pegno oppure vendere direttamente gioielli e preziosi?
Una volta risposte queste domande, avremo le idee più chiare su cosa sia più conveniente fare e non correremo il rischio di perdere gli oggetti dati in garanzia senza ottenere nemmeno il massimo possibile in termini economici.
Se pensiamo che alla scadenza non avremo comunque il capitale da restituire, ci conviene valutare l’ipotesi di vendere direttamente oro e preziosi a dei professionisti. In questo modo avremo sicuramente una valutazione più alta degli oggetti e potremmo ottenere una cifra maggiore.
Potremmo invece prendere in considerazione il credito su pegno qualora avessimo un forte legame affettivo con gli oggetti da dare in garanzia e la certezza di poterne rientrare in possesso restituendo la somma ricevuta nei tempi previsti.